Aree cani e diffusione dei parassiti intestinali

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A cura del Veterinario
Dr. Giuseppe Faranda
@drbepsvet

I parchi, o sentieri, le campagne e le aree cani sono le zone dove la trasmissione delle più comuni parassitosi intestinali avviene con maggior facilità. La promiscuità e l’ambiente stesso costituiscono due tra i principali fattori di rischio alla base del problema.

Ecco perché noi proprietari dobbiamo essere responsabili proprio e soprattutto in queste zone di promiscuità, che pure, in molti casi, sono necessarie nella quotidianità dei nostri amici a quattro zampe. Non vogliamo certo rinunciare alla possibilità di stare all’aperto col nostro cane, né vogliamo rinunciare alle passeggiate nei boschi, nei parchi e ai giochi nelle aree verdi. Ma è importante seguire poche ma semplici regole per salvaguardare la salute dei nostri cani, così come la nostra.

Prevenzione contro i vermi intestinali: cosa fare?

  1. Contro i vermi intestinali, la prima regola è proteggere il nostro cane con una corretta profilassi antiparassitaria. Le linee guida ESCCAP consigliano chiaramente di somministrare un vermifugo, almeno  quattro volte all’anno, in via preventiva e curativa: in questo modo, l’intestino del nostro cane sarà pulito e difficilmente i nostri amici pelosi potranno essere infestati e, a loro volta, diffondere l’infestazione espellendo le uova dei vermi in giro, per esempio tramite le feci.
  2. Ci dimostriamo responsabili e rispettosi anche nel momento in cui rinunciamo a portare Fido nelle aree cani, o comunque nelle zone verdi affollate, se sappiamo che il nostro animale ha in corso una patologia gastroenterica che potrebbe essere anche di origine parassitaria. Fare il contrario corrisponderebbe a correre il rischio di infestare tanti altri ignari soggetti.
  3. Per ultimo, ma non meno importante, dobbiamo impegnarci a raccogliere in maniera corretta le deiezioni dei nostri cani. Le loro feci, infatti, sono veicolo di possibili parassitosi e quindi, se raccolte, chiuse in un sacchetto e buttate correttamente nella spazzatura, non costituiscono un problema.

Purtroppo tutte queste buone abitudini non sono sempre seguite da tutti: uno studio di campo veterinario ha dimostrato che fino a 3 aree verdi su 4 presentano forme di parassiti intestinali e sono quindi a rischio di infestazione*. Il gioco, la socializzazione, e l’attività motoria aiutano il nostro cane a star meglio, quindi perché farlo star male fisicamente quando cerchiamo di farlo star bene psicologicamente? Sarebbe un comportamento contraddittorio.

Come avviene l’infestazione da vermi intestinali?

Il ciclo di vita dei vermi prevede una trasmissione per via oro-fecale. Le uova dei parassiti intestinali, per poter essere più resistenti all’esterno del corpo del cane, sono protette da una solida parete. Quest’ultima, una volta che le uova verranno ingerite dal soggetto malcapitato, sarà dissolta dai potenti succhi gastrici, favorendo la fuoriuscita del parassita (di solito in forma larvale), che potrà così colonizzare l’ospite e dare inizio a un nuovo ciclo. Questa corazza ha la funzione di rendere le uova meno sensibili alle variazioni di temperatura, agli agenti atmosferici e di proteggere il futuro verme adulto da sostanze chimiche che potrebbero danneggiarlo.

Ecco perché le aree verdi (un prato, una rigogliosa vegetazione o un sottobosco) rappresentano gli habitat ideali per i vermi intestinali: le condizioni ambientali e atmosferiche di questi ambienti sono tali da garantire la sopravvivenza del parassita poiché, spesso, tra l’erba e il terreno vengono fornite umidità, calore e ombra a sufficienza.

Vermi intestinali: a rischio anche i gatti di casa

Un altro aspetto da non sottovalutare è il fattore “calpestio”: cani e uomini, camminando in natura, possono calpestare alcune feci infestate, contribuendo alla distribuzione delle uova nel territorio, anche a distanze importanti dal punto originario. Le uova dei vermi possono quindi essere trasportate anche in casa, dove magari vive un gatto che, ignaro del pericolo, va a leccare la suola delle scarpe ingerendo le uova.

La trasmissione delle parassitosi, però, non avviene solo assumendo le uova dal suolo (mangiando erba a cui sono adese o feci di soggetti eliminatori). Tra cani e gatti, spesso, avviene anche il lambimento delle zone perianali e genitali e quindi la possibile ingestione di uova ancorate al pelo.

Gli altri pericoli della natura

Ma il rischio contagio in natura o all’aperto non si limita ai soli parassiti che si trasmettono per via intestinale. Ci sono infatti parassiti in grado di adottare particolari escamotage per facilitare il perpetuarsi del loro ciclo all’interno di un nuovo ospite. Il primo esempio è dato dalla filariosi cardiopolmonare, un verme che alberga nel cuore dei nostri amici animali e che viene trasmesso dalla puntura delle zanzare infette. Vi sono poi gli anchilostomi che possono infestare un soggetto penetrando nel suo corpo per via percutanea (attraverso la cute), o gli strongili polmonari che possono infestare i cani o i gatti in seguito all’ingestione di ospiti intermedi, cioè piccoli animali in cui vivono per poter arrivare poi al loro ospite definitivo, come lumache e rane.

In tutti questi casi, l’utilizzo di adeguati antiparassitari per cani e gatti è altamente consigliato per aiutare a prevenire i pericoli elencati.

In conclusione

Dopo la lettura di questo articolo, potrà sembrare che il mondo là fuori non aspetti altro che far del male al nostro amico a quattro zampe: naturalmente, non dobbiamo assolutamente vederla in questo modo. Tuttavia, un’adeguata coscienza dei rischi dovrebbe aumentare la consapevolezza in ognuno di noi di quanto siano importanti una buona e corretta prevenzione e un onesto comportamento verso il prossimo (bipede o quadrupede che sia), raccogliendo ad esempio le feci dei nostri cani ovunque in natura (anche in montagna!)

La natura rigenera corpo e mente e, con un briciolo di attenzione in più, non sarà necessario rinunciare alle scampagnate o alle lunghe giocate in area cani a causa di questi terribili “nemici invisibili”!                                  

*Fonte: Simonato et al. 2019. Contamination of ltalian parks with canine helminth eggs and health risk perception of the public. Preventive Veterinary Medicine 172 (2019) 104788. Ed. Elsevier

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