Quanto e cosa deve mangiare un gattino svezzato?

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A cura del Medico Veterinario
Dr.sa Cristina Cosio
@dr.ssa_cosio_veterinaria

Lo svezzamento del gattino avviene in genere tra la quarta e l’ottava settimana di vita, quando inizia a passare gradualmente dal latte materno (o latte artificiale specifico per gattini) a un’alimentazione solida. È una fase delicata che richiede attenzioni specifiche per garantire uno sviluppo sano e armonioso. Una volta completato lo svezzamento, l’alimentazione del gattino gioca un ruolo fondamentale per la crescita fisica e cognitiva, per il corretto sviluppo del sistema immunitario e per prevenire future patologie.

Quanto deve mangiare un gattino svezzato?

Un gattino svezzato, tra i due e i quattro mesi di età, ha un metabolismo molto attivo e necessita di pasti frequenti: almeno 4-5 volte al giorno. Dopo i quattro mesi, si possono ridurre gradualmente a 3 pasti giornalieri, mantenendo comunque una dieta ricca di nutrienti essenziali.

La quantità di cibo da somministrare dipende dal tipo di alimento (umido, secco o misto) e dalle indicazioni specifiche riportate sulla confezione. In linea generale, è consigliabile seguire le dosi consigliate dal produttore e, se possibile, chiedere indicazioni personalizzate al proprio veterinario, tenendo conto del peso, della razza e dello stato di salute del gattino.

Cosa deve mangiare un gattino svezzato?

È fondamentale scegliere un alimento formulato specificamente per gattini (di solito indicato come “kitten”), poiché questi prodotti sono bilanciati per fornire:

  • Proteine di alta qualità: essenziali per lo sviluppo muscolare;
  • Grassi: fonte di energia, in particolare acidi grassi omega-3 e omega-6;
  • Calcio e fosforo: fondamentali per la crescita ossea;
  • Vitamine e minerali: indispensabili per lo sviluppo del sistema immunitario e nervoso.

Si può optare per cibo secco, umido o una combinazione di entrambi, preferendo alimenti completi e di qualità. Il cibo umido può aiutare a mantenere una buona idratazione, mentre il secco può contribuire alla salute orale.

È buona norma introdurre diverse fonti proteiche nei primi mesi di vita, per favorire una tolleranza alimentare più ampia e prevenire il rischio di sviluppare intolleranze in futuro.

• Non esagerare con le quantità: un cucciolo sovralimentato non sarà “più forte” ma sarà più a rischio di obesità, problemi articolari e digestivi.

Alimenti da evitare assolutamente

Ci sono alcuni alimenti che possono essere dannosi o tossici per i gattini e che vanno sempre evitati:

  • Latte vaccino: può causare diarrea, poiché molti gatti sono intolleranti al lattosio;
  • Cibi salati o speziati: come salumi, formaggi stagionati o alimenti per uso umano;
  • Cioccolato, cipolla, aglio, uva e uvetta: sono tossici anche in piccole quantità;
  • Ossa cotte: possono scheggiarsi e causare gravi danni all’apparato digerente;
  • Avanzi di cucina o diete casalinghe improvvisate**: spesso sbilanciate e potenzialmente pericolose.

Inoltre, non bisogna somministrare cibo per gatti adulti a un gattino in crescita: questi prodotti non contengono le quantità adeguate di nutrienti di cui un cucciolo ha bisogno.

Altri consigli utili

Oltre a quanto detto, ci sono alcune regole generali da seguire sempre e comunque:

  • L’acqua fresca e pulita deve essere sempre disponibile, soprattutto se il gattino segue una dieta a base di cibo secco;
  • I cambi di alimentazione devono essere fatti gradualmente, mescolando il nuovo alimento al precedente per circa 7 giorni;
  • Ogni gattino ha caratteristiche diverse: è sempre consigliato rivolgersi al proprio veterinario per definire un piano nutrizionale personalizzato.

Vermi intestinali nei gattini: un rischio da non sottovalutare

I gattini, soprattutto nelle prime settimane di vita, sono particolarmente vulnerabili alle infestazioni da vermi intestinali. Questi parassiti possono essere trasmessi dalla madre durante la gravidanza (via transplacentare) o attraverso l’allattamento (via galattogena) . Una volta infestato, il gattino può manifestare sintomi quali diarrea, vomito, gonfiore addominale, crescita rallentata e pelo opaco.

È fondamentale attuare un protocollo di sverminazione adeguato: il trattamento dovrebbe iniziare già dalla quarta settimana di vita del gattino e proseguire ogni 15 giorni fino al compimento del terzo mese. Successivamente, è consigliabile effettuare controlli regolari e trattamenti periodici, in base alle indicazioni del veterinario. Una corretta sverminazione non solo protegge la salute del gattino, ma contribuisce anche a prevenire la diffusione di parassiti nell’ambiente domestico.Attiva D-Days e scarica la guida del gattino! Ricevi il promemoria sulla protezione antiparassitaria del tuo micio e ricevi gratuitamente la guida!

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